Adrian Ricchiuti ci racconta come ha pensato a:

 “Restiamo tutti a casa, io ci sono e tu?”

Curiosità

Oggi alle 10:40 Adrian Ricchiuti sarà con noi per parlarci di “Restiamo tutti a casa, io ci sono e tu?”

Da Adrian Ricchiuti ad Adrian Ricchiuti: un calcio al Coronavirus con un pallone che passa di piede in piede e attraversa l’Italia riannodando i fili della storia della Rimini Calcio.

Un lungo filo biancorosso   una “catena biancorossa della responsabilità” srotolata dall’uomo di tutti i record in oltre un secolo di maglia a scacchi e che ha visto rispondere presente alla chiamata oltre 80 calciatori e allenatori che hanno calcato il prato verde del Romeo Neri nell’ultimo mezzo secolo. Vinto campionati e regalato regalato giornate indimenticabili che in questi giorni di pandemia amplificano ancor più la nostalgia.
Ricchiuti fa qualche palleggio in camera, prende il pallone in mano e dopo aver rivolto l’appello “Restiamo tutti a casa, io ci sono e tu?”  lo lancia dalla finestra per raggiungere idealmente quella di ogni compagno di mille battaglie e tanti giocatori di cui non è stato compagno di campo ma di almanacco del Rimini.